La nuova struttura dell'archivio soddisfa i due criteri 1.4, 1.4 e 1.4 elencati in precedenza. Infatti l'inserimento di una subdirectory per ciascun telescopio rende indipendenti le numerazioni degli scans e mantiene l'univocità dell'identificazione. Si possono utilizzare i programmi attuali apportando poche modifiche, legate essenzialmente alla necessità di cambiare la directory di lavoro, in corrispondenza del telescopio richiesto, oppure aggiungere questa informazione nel percorso di ricerca dei files. Usando MED come valore di default per l'identificatore del telescopio si soddisfa il criterio 1.4.
Per adattare i programmi di gestione alla nuova struttura si devono apportare le seguenti modifiche:
Il riferimento alla directory /home/thor2/datispettrali, in tutte le procedure o programmi, deve essere modificato in modo da accedere alla directory relativa al telescopio utilizzato. Per alcuni programmi può essere sufficiente modificare il riferimento alla opportuna sottodirectory della directory corrente, e cioè:
Per altri programmi, in particolare tutti quelli che operano su di un insieme di scan non necessariamente provenienti dal medesimo telescopio, il nome del file e/o della directory da usare deve essere costruito dinamicamente, a partire dall'identificativo del telescopio (contentuto ad esempio nell'header di ogni scan).
Per semplificare la manutenzione dei programmi, si è scelto di identificare la directory radice dell'archivio tramite una variabile di ambiente, SPT_BASE_DIR, che deve essere impostata con il comando setenv. In questo modo risulta possibile spostare fisicamente l'archivio senza dover ricompilare tutti i programmi. Attualmente, chi desidera accedere a dati dell'archivio deve inserire il seguente comando nel file .cshrc:
setenv SPT_BASE_DIR /home/thor2/datispettrali/osservazioni/
I programmi da modificare sono i seguenti:
Di questi, i programmi corrlsr e toolas prevedono già la possibilità che gli scan da processare provengano dal telescopio di Noto. Il programma xspettro non utilizza l'informazione relativa al telescopio, ma può essere utile che questa compaia nell'intestazione dei plottati degli spettri. Risulta comunque vantaggioso modificare anche questo programma, in modo da rendere autoconsistente il package di riduzione dati.
Il programma correct non richiede più come secondo parametro un file con l'elenco degli scans da calibrare, ma applica la calibrazione a tutti gli scan presenti nel file di ingresso.