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Struttura attuale dell'archivio

Le misure spettroscopiche realizzate con gli autocorrelatori digitali ADLB4 e ARCOS del Gruppo di Radioastronomia dell'Osservatorio Astrofisico di Arcetri, sono attualmente archiviate sul disco thor2 della nodo thor (Workstation SUN), nella directory /home/thor2/datispettrali/osservazioni/.

I files contenenti le misure spettrali sono strutturati secondo il formato Toolbox, sviluppato presso il Max-Plank-Institut für Radioastronomie di Bonn [1]. In questo formato, gli spettri e le misure di autocorrelazione relativi ad una sessione di osservazione (di solito uno o più giorni al telescopio) sono memorizzati in files indicizzati. Ciascuna misura (scan) è identificata da un numero progressivo, che fino ad oggi è stato unico per ogni singolo scan osservato a Medicina e Noto, ed è costituito da una sezione dati, preceduta da un header con informazioni ausiliarie (puntamento, frequenza, ecc.).

Durante le osservazioni, il correlatore produce un file di misure di autocorrelazione (acf), che ha il nome convenzionale (fisso) medi0000.acf. L'osservatore effettua una prima riduzione dati, ottenendo le misure dello spettro radioastronomico da cui è stato rimosso il contributo del ricevitore. Gli spettri così ridotti sono memorizzati nel file temporaneo medi0000.spt

Occasionalmente si calcola la media di più spettri e il risultato viene memorizzato in un terzo file, medi0000.avg, che viene utilizzato solo per avere un'idea dell'andamento delle osservazioni, ma è comunque archiviato.

Dopo aver eseguito un numero sufficiente di misure (qualche centinaio) viene eseguito il programma mettivia, che archivia i files di lavoro in altrettanti files il cui nome contiene l'indicazione della data di archiviazione e il tipo di scan contenuto.

Il formato del nome di questi files è stato modificato nel corso degli anni per adattarlo al formato della data fornita dal sistema operativo.

Fino all'aprile del 1994 (sistema operativo RTE6 su CPU HP1000), il formato è stato:

xxxddd.aa

dove:


xxx indica il contenuto del file e utilizza le estensioni dei           files di lavoro acf, spt e avg.

ddd indica giorno dell'anno dell'archiviazione.
aa indica le ultime due cifre dell'anno di archiviazione.
Ad esempio, il file SPT153.92 indica il file con gli spettri preridotti archiviato il giorno 193 (11 Luglio) 1992.

Successivamente, passando a sistema operativo DOS su PC-IBM compatibile, il formato è cambiato in:

M_aammdd.xxx

dove:


M_ indica il telescopio di Medicina.

aa ultime due cifre dell'anno
mm mese dell'anno
dd giorno del mese
L'estensione xxx ha lo stesso significato del caso precedente. Le estensioni .log, .lcf e .lpt sono inoltre utilizzate per indicare i files di log della sessione osservativa e gli elenchi degli scan contenuti rispettivamente nei files Toolbox .acf e .spt.

Questi files vengono trasportati ad Arcetri, ed archiviati all'interno della directory

/home/thor2/datispettrali/osservazioni/

che contiene tutti i files con gli spettri preridotti. I files delle misure di autocorrelazione (acf), insieme ai files di log e di lista (.lcf e .lpt), sono invece memorizzati nella sottodirectory medicina/ suddivisi per anno di osservazione secondo lo schema seguente:

medicina/1987
        /1988
        ....
        /2000

La directory /home/thor2/datispettrali/osservazioni/ contiene inoltre due files che descrivono globalmente l'archivio. Il primo, toolindex.dat, contiene l'indice dei files di spettri archiviati che associa a ciascuno di essi il primo e ultimo scan contenuto; il secondo, spt.sort, contiene una breve descrizione di tutti gli scans presenti in archivio, in un formato utilizzabile dal package di database astronomico DIRA. Il primo file viene aggiornato semiautomaticamente dalla procedura updateindex mentre il secondo viene costruito per mezzo della procedura makedira.

Questa procedura applica il programma toolxdir a tutti i files di spettri presenti in archivio. Tale programma estrae dall'header di ciascun file alcune informazioni, che vengono filtrate e riorganizzate dal programma shuffle in modo da avere le coordinate equatoriali all'inizio del record, secondo lo standard DIRA, seguite dalla frequenza di riposo della riga e la banda passante usata.

Le informazioni inserite in spt.sort sono le seguenti:

Infine questi records vengono ordinati in base alle coordinate equatoriali della sorgente, in base alla frequenza di riposo della riga e per banda passante crescente.


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Gianni Comoretto
2003-10-31