Diario d’un viaggio a Knin - 14/17 novembre 1997


Partecipanti: Nicola Corsi, Nancy Bailey Ferroni e Vincenzo Iannone


Viaggio diplomatico, si prospettava; e cosí é stato. Dopo alcune defezioni dell’ultim’ora decidiamo di partire con un solo combi invece di due: siamo solo in tre e dobbiamo portare materiale poco voluminoso (ma di gran valore).

Il venerdí mattina prescelto, come le altre quarantatrè volte precedenti, ci troviamo al magazzino per sistemare il carico sul furgone; dopo che Giancarlo e Alessio, venuti a dare una mano, se ne vanno, rimane solo il “team” che parteciperá alla spedizione : Vincenzo Iannone (Consigliere Comunale del Comune di Bagno a Ripoli, nonchè membro della “benemerita” Commissione per la Pace), Nancy Bailey Ferroni ed Io.

Viaggio diplomatico e di rappresentanza dicevamo, infatti portiamo il gastroscopio con i suoi accessori, materiale d’uso per l’ospedale di Knin, il tutto acquistato dal Comune di Bagno a Ripoli per un totale di 25 milioni di lire. Proprio per la particolar itá del carico si esigono particolari procedure in dogana, di cui, neanche una persona di grande esperienza come Nancy, conosce tutti i segreti: per tale motivo anticipiamo la partenza. Arriviamo ad Ancona per le 16, complice il traffico, assai ridotto; al le 16 e 5 minuti abbiamo giá svolto le arcane pratiche e dieci minuti dopo siamo col biglietto della nave in tasca.

Un’altra missione importante ci attende in questo viaggio: l’incontro col Sindaco di Knin e l’UNHCR per discutere del progetto di realizzazione di una cooperativa sociale a Knin. Perció saranno presenti anche alcuni rappresentanti di “Cerchiamo la Pace” di Torino, nostri partner nel progetto: alcuni di loro ci attendono giá a Knin, mentre Enrico prenderá la nave insieme a noi. Tutti insieme dovremo poi incontrare un rappresentante di “Suncroket”(girasole), importante associazione umanitaria croata, che comp arteciperá al nostro progetto.

Dopo un pomeriggio di “svago” ad Ancona (qualcuno aveva proposto di andare al cinema, tanto l’anticipo con cui eravamo arrivati!!!), alle 9 e 30 il traghetto molla gli ormeggi: di Enrico nessuna traccia peró; dieci minuti dopo la partenza squilla il telefo no, é lui che ci informa d’aver perso, per un soffio, il traghetto, a causa di uno sciopero degli agricoltori che aveva paralizzato il traffico ferroviario: rimaniamo delusi, meno male che non era l’unico rappresentante dei torinesi.

Arriviamo a Spalato il mattino seguente, con un po’ d’apprensione sui tempi doganali, dato che dobbiamo essere alle 12 a Knin per il famoso incontro: i finanzieri sono clementi, cosicchè alle 10 siamo fuori dal porto. Dopo aver fatto salire Fadila, la nost ra collaboratrice locale, ci telefona Fabio (presidente di Cerchiamo la pace) per informarci che aveva spedito copia del progetto tradotto in croato, all’ufficio DOS di Knin; ció ci solleva, dato che tutti gli incartamenti erano rimasti in mano di Enrico.

Appena giunti a Knin ci precipitiamo a recuperare il fax, e ce l’avremmo fatta se il DOS non fosse stato chiuso; allora cominciamo ad arrovellarci per trovare una soluzione, dato che senza quella copia saremmo dovuti andare all’incontro privi di un qualcos a da mostrare al Sindaco: decidiamo quindi di farcelo mandare direttamente al Comune.

Alle 12 incontriamo i torinesi ed Ignazio (responsabile progetti di UNHCR di Knin) e, con un bel sorriso, ci prepariamo alla lotta (diplomatica) con le autoritá. Ci ricevono, nella sala convegni, il Vicesindaco e l’Assessore alla Cultura e Sport e, dopo i soliti convenevoli, arriviamo al sodo: spieghiamo chi siamo, cosa vogliamo fare e, come risposta, otteniamo piena fiducia e grande disponibilitá a lavorare insieme in un progetto che interessa tutti, il Comune in primo luogo. Ci dicono che Knin é la cittá piú giovane della Croazia, dal punto di vista demografico, e che in questi due anni hanno dovuto affrontare altre difficoltá: é vero e li capiamo; inoltre, seguendo le direttive che provengono dal Governo centrale, stanno cambiando la direzione (era l’or a) della loro politica, cosicchè il nostro progetto rientra nei loro obiettivi futuri (Maastricht, ti siamo grati!!). Sembra ora di parlare con persone diverse da quelle che fino a qualche mese fa ci negavano permessi e impedivano ogni nostro passo. Dopo u na bella stretta di mano e la promessa di instaurare una proficua collaborazione, ci rechiamo a vedere la sede che il Comune ha dato in uso a Suncroket e che diventerá anche la sede del nostro progetto.

Lo stabile, fu “casa dei Giovani” e sede del Sindacato della Knin anteguerra, é molto grande (ca 600 mq), in posizione centrale ma allo stesso tempo in un punto di scarso traffico: é proprio quello che cercavamo. L’unica cosa che desta preoccupazione, e no n poco, é la sua condizione: tre mesi dopo Oluja é stato saccheggiato e svuotato di infissi, impianti idraulici, elettrici, mobilio e quant’altro; tutto ció che era negli scaffali, libri e registri, é ora sparso sul pavimento, e quel che fa piú arrabbiare é che qualche settimana addietro é stata distrutta una parte del tetto.

Ignazio, come responsabile dell’UNHCR, e fedele a quanto ci assicuró ad agosto, promette che UNHCR donerá tutto il materiale necessario alla ricostruzione, e lo fará quanto prima; in cambio chiede un accordo scritto, fra i tre gruppi italiani e Suncroket, che testimoni la volontá di cooperare al progetto. Saranno gli operatori dell’associazione croata che provvederanno alla ristrutturazione dell’immobile.

Ben contenti ci accingiamo a compiere la seconda nostra missione ufficiale in terra di Croazia: con l’Assessore allo sport-cultura andiamo in ospedale, a portare il gastroscopio e il resto del materiale. Lá ci attendono il Direttore e sua moglie: Vincenzo si riappropria della sua veste di rappresentante del Comune di Bagno a Ripoli e presenzia la cerimonia, per altro molto informale; come dice lui stesso questo é un dono che viene dal cuore e che non ha bisogno di tanta ufficialitá.

Finalmente, dunque, ci spetta la risoluzione dell’ultimo problema della giornata: abbiamo portato del materiale da donare alla Croce Rossa Croata, ma tutti i suoi uffici e magazzini sono chiusi e cosí cominciamo a telefonare ad Ante, il magazziniere, alle spagnole di una organizzazione che si appoggia alla Croce Rossa, per sapere il numero di telefono della Grgic, la capa. Nessuno sa niente e cosí giochiamo la carta di Nikola, magazziniere della Croce Rossa Danese: sua figlia ci dice che é a Biskupija, nell a casa di campagna. Andiamo a fargli visita e lo troviamo, con la moglie, fra alambicchi, botti e bidoni di rame intento a preparare la sua famosa rakija: dopo un abbondante bicchiere di quest’ultima, versione d’annata, ci dice che non sa dirci niente dell a Grgic e che non puó sistemare la nostra roba nel suo magazzino; poco male, una soluzione la troveremo. In compenso mi fa sempre un gran piacere andarlo a trovare, sono molto affezionato a lui ed alla sua famiglia.

E’ oramai buio quando torniamo a casa Abramovic, facciamo appena in tempo a sistemare i nostri bagagli in camera che subito Mira ci avverte che la pita di patate é pronta; dopo la dovutamente lauta cena e la consueta pera di TV croata andiamo a dormire.

La mattina seguente é prevista una “gita” a Plavno, dove lavorano i volontari di “Operazione Colomba”; durante il tragitto, ad un bivio, mi viene in mente che una delle due strade deve essere quella per Golubic, il paese dove dovremo ricominciare a fare la distribuzione dei pacchi famiglia: decidiamo quindi di andare a dare un’occhiata, anche solo per capire la geografia del luogo. Golubic é un insieme di piccoli agglomerati, in una grande valle; la maggior parte delle case é saccheggiata, bruciata e, ovvia mente, disabitata: dacchè si deduce che prima della Oluja il paese era abitato da Serbi; ed infatti qualcuno é rimasto, per lo piú anziani, come in tutti i paesi del circondario di Knin. Qui peró, data la vastitá della zona sono tornati ad abitare anche pr ofughi bosniaci, tanto che il paese conta ormai 90 famiglie.

Dopo il giro a Plavno torniamo a casa Abramovic, dove Fadila ci informa che ha trovato Ante e che quest’ultimo ci aspetta al magazzino: andiamo via in fretta, scarichiamo e ci incamminiamo verso Spalato dove alle 16 ci aspetta il rappresentante di Suncroke t.

Al Bar del porto é impossibile tenere un incontro cosí importante e quindi ci rechiamo nella sede dell’associazione, a Spalato nord. Dopo i consueti convenevoli e le dovute presentazioni puntiamo al nocciolo del discorso: quello che abbiamo intenzione di f are é simile, un centro giovani che poi diventi una specie di cooperativa sociale, ed anche i metodi sono simili: ci sono solo alcuni malintesi, da parte sua, dato che nel progetto che gli é arrivato loro sono menzionati soltanto come collaboratori occasio nali; spieghiamo lui che quel progetto risale a prima che noi venissimo a conoscenza del tipo di rapporto che si sarebbe dovuto creare fra i quattro gruppi e prima che sapessimo che anche loro erano intenzionati a fare una cosa simile alla nostra. Tutto é risolto, modificheremo il nostro progetto e loro faranno altrettanto, in modo tale da presentarsi al Comune di Knin come quattro gruppi che hanno intenzione di collaborare in modo stretto. A breve faremo anche la dichiarazione che ci ha chiesto l’UNHCR, c osí, appena arriveranno i finanziamenti potremo partire.

In conclusione questa trasferta si é rivelata molto proficua, sia per i contatti presi con le Autoritá comunali, che mostrano piena disponibilitá, sia per l’aver donato all’Ospedale un macchinario di cui hanno grande bisogno e sia per gli accordi presi con Suncroket: a questo punto aspettiamo solo una risposta per le richieste di finanziamento al progetto.....

Meglio di cosí non potevamo chiedere!!!

Nicola Corsi


Ringraziamo (a nome dei profughi!) per questo viaggio:


- Il Comune di Bagno a Ripoli che mette a disposizione tutti i mezzi per facilitare la raccolta di materiale e l’organizzazione dei viaggi (pubblicizzazione, fax, telefono, posta, fotocopie, ecc.).

Sono stati, inoltre stanziati 25 milioni per comprare il gastroscopio e materiale igienico/sanitario per l’ospedale di Knin (consegnati in questo viaggio).

- Gli spedizionieri doganali Gino e Marco Sestini, nonchè Lorenzo Galli, che hanno svolto gratuitamente tutte le pratiche particolari per avere l’esenzione IVA e per l’esportazione del gastroscopio e materiale per l’ospedale di Knin.

- L’Associazione AISTOM e la Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori di Prato che hanno donato una quantitá di materiale per stomizzati di grande valore per l’ospedale di Knin.

- Tutti i gruppi e le famiglie che aderiscono al progetto “Pacchi Famiglia” e continuano a dare l’equivalente in denaro in modo continuativo in questo momento di riorganizzazione. Questi contributi finanziano anche lo studio di quattro ragazzi profughi in Croazia e in Bosnia (anche in questo viaggio li sono stati consegnati dei soldi).

- L’Azienda 10 (ex USL 10H), al Professor Micheli e a tutto il Personale dell’ambulatorio di Igiene Mentale di Meoste per l’uso del loro magazzino.

- L’Associazione Assieme di Calenzano per la generale, continua collaborazione.

- Don Andrea Faberi e i ragazzi della Comunitá di S. Maria a Quarto per il sostegno continuo prima, durante e dopo ogni viaggio. Abbiamo usato uno dei mitici furgoni di Don Andrea per effettuare questo viaggio, nonchè il suo cellulare che ci ha permesso d i coordinare il tutto durante il viaggio.

- Davide Ceriani e il suo gruppo musicale per il concerto di beneficienza svoltasi alla Chiesa di S.M. a Quarto a settembre.

- Fadila Zoranic per l’indispensabile presenza ed aiuto in loco.

- Tutti gli amici, vecchi e nuovi, che aiutano ad organizzare il materiale e sostengono le iniziative in vari modi. In particolare: Bruna Crini e tutto il gruppo che a lei fa capo, Gianni Comoretto, Elisabetta Guidotti, Margarete Freisleben, Merry Orling, la Comunitá dell’Immacolata di Firenze, il C.R.C. Antella, la Scuola Nibbi di Grassina, la Ditta Imart, la Fratellanza Popolare di Grassina.


Spese sostenute per questo viaggio:


Traghetto per un furgone e un guidatore 295.000

Spese doganali 80.000

Carburante 178.000

Interprete e sue spese (anche d’ufficio in questo mese) 235.000

Totale: 788.000

Abbiamo ottenuto l’esenzione dal pagamento del pedaggio autostradale dalla Prefettura di Firenze per il furgone.

Sono stati consegnati Lit. 450.000 a 3 studenti che sponsorizziamo per lo studio.

I partecipanti hanno coperto autonomamente le spese relative al traghetto ed al vitto e alloggio.



Un meraviglioso

presto sulle vostre pareti!!!!!



Abbiamo preparato un calendario, con alcune foto realizzate in questi anni, e lo abbiamo fatto stampare ad una tipografia gestita da giovani di Nis (Serbia); sará disponibile fra poco, ad un prezzo, come al solito, modico. Regalatelo e fatelo regalare!!!




***************************************************************************************************************



La prossima riunione si terrá martedí 2 dicembre alle 21.30 alla Parrocchia di Santa Maria a Quarto, Bagno a Ripoli.



***************************************************************************************************************





Il prossimo viaggio a Knin si svolgerá dal 5 al 10 dicembre. Dovremmo essere circa 20 volontari. Le attivitá previste durante il viaggio sono:


- animazione con i bambini del luogo con distribuzione di giocattoli e merende


- pulizia del edificio che diventerá il Centro per i Giovani


- taglio della legna per gli anziani nella campagna intorno a Knin


- animazione e assistenza all’ospedale di Knin (3° Piano: ospizio per anziani non

autosufficienti)


Stiamo raccogliendo (oltre al vile denaro): giocattoli NUOVI e materiale didattico per l’asilo nuovo di Knin.


Contattate: Nancy Bailey Ferroni (632597), Nicola Corsi (631859), Don Andrea Faberi (630080), oppure venite alla riunione il 2/12!