Assieme

Associazione volontariato di utilità sociale

Via G. Puccini, 79

50041 CALENZANO (FI)

Tel/fax: 055/8826655

E-mail: aassieme@tin.it




COMUNE DI BAGNO A RIPOLI

Provincia di Firenze



ADERENTI I.C.S. - Consorzio Italiano di Solidarietà



IN COLLABORAZIONE CON I GRUPPI E LE ASSOCIAZIONI DI VOLONTARIATO DEL TERRITORIO



RELAZIONE SUL MONITORAGGIO A KNIN

dal 6 al 10 luglio 1999 (33° viaggio a Knin)


BAGNO A RIPOLI: 53° viaggio in ex-Jugoslavia

ASSIEME: 41° viaggio in ex-Jugoslavia



Partecipanti: Giovanni Chessa, Annalisa Lombardo, Luca Petrarchi



Split - 7 luglio


Il primo appuntamento in terra Croata è con Fadila e, non appena lei arriva, ci mettiamo in moto: abbiamo tre giorni ed un'agenda davvero fitta di impegni!

L'orfanotrofio è stato la prima tappa del nostro viaggio. Scopo principale della visita è stato ottenere informazioni relative al campeggio scelto per "Tutti al mare" edizione 1999.

Il campeggio si trova a un chilometro circa da Primošten in direzione Šibenik. Si tratta dell'Adriatic, un campeggio molto grande che può ospitare fino a 2000 persone, ma per questa estate non sono previste più di 300 presenze. La pineta lungo la costa offre un ampio spazio ombreggiato dove piantare le tende, tuttavia il grosso limite del campeggio è costituito dalla costa rocciosa, interrotta da brevissimi tratti sassosi. L'orfanotrofio ha confermato le date comunicate in precedenza: 26 luglio- 9 agosto. E' prevista la presenza di 30 bambini (in età scolare), 3 operatori - Ivica, Mladen, Anita -, la cuoca e i nostri volontari. Lo staff dell'orfanotrofio ha dato parere positivo alla eventuale presenza dei ragazzi di Knin in qualità di volontari secondo le modalità e i tempi decisi. I costi previsti per l'iniziativa verranno comunicati in seguito. Per quanto riguarda i collegamenti, da Primošten partono gli autobus in direzione Šibenik. Ci ripromettiamo comunque di fare un sopralluogo al campeggio nel nostro viaggio di ritorno da Knin.

Per quanto riguarda l'acquisto del terreno per l'orfanotrofio tutto è stato rinviato in attesa che a Bagno a Ripoli venga deciso qualcosa in proposito.

Prima di lasciare l'orfanotrofio facciamo una breve visita ai bambini.

In banca facciamo un versamento di lire 150.000 a favore di Adrijana e uno di lire 150.000 a favore di Ivica, quindi lasciamo Split in direzione Knin.


Knin - 7 luglio


Fadila lascia tutti col fiato sospeso quando, avevamo appena parcheggiato la macchina nel cortile degli Abramovic, annuncia di aver dimenticato di avvertire M. del nostro arrivo: ma era uno scherzo. M. e S. erano invece pronti ad accoglierci all'hotel A.. Lasciamo i bagagli, ci concediamo un break per rimetterci in sesto e siamo di nuovo in pista.


D.

Andiamo a trovare D.. Lui non è in casa, ma troviamo la mamma e la piccola I.. A., la mamma, ci ha detto che la protesi di D. non è ancora stata cambiata dall'ultimo anno. Da quando è nata I. è stata molto impegnata ed è riuscita solo una volta a passare dall'HCK. Il figlio maggiore ha ora 19 anni, ha lasciato la scuola ed è sotto le armi, il secondo è alle scuole medie. A. ha bisogno di vestiti per l'inverno per la piccola che ora ha circa otto mesi, ma che è molto grande per la sua età, in particolare ha chiesto delle tutine imbottite. Decidiamo di passare noi dall'UNHCR il mattino successivo per far presente il caso di D..


Centro giovani

Il nostro primo sopralluogo al centro giovani è disarmante: niente sembrava essere cambiato da quanto descritto nel Rapporto sul monitoraggio effettuato a Knin del novembre-dicembre 1998 (cfr. p. 3). Il tetto della costruzione è stato rifatto, ma il soffitto dell'unica stanza abitabile avrebbe bisogno di un intervento di ristrutturazione, che, tuttavia, sembra esser stato inaugurato nella sala all'ingresso. Ad ogni modo i lavori sono stati temporaneamente, e niente è più relativo del tempo, sospesi a causa di un grave intoppo burocratico, che solo in fasi successive e attraverso diverse interviste con i vari protagonisti della storia siamo riusciti a chiarire, almeno in parte. Il custode del centro ci dice che il problema è sorto nei rapporti fra Suncokret ed il comune, in quanto l'edificio, sede del centro, non risulterebbe nelle carte del comune.

Il centro, sempre secondo il custode, sarebbe comunque frequentato da circa 40 ragazzi. In questi giorni hanno organizzato un'uscita in bici ed una gita in pullman. Noi abbiamo visto 15-20 ragazzi, tra cui D., impegnati a giocare al computer, a vedere Stargate in videocassetta e in una partita di ping-pong.

Il canestro attorno al quale i ragazzi giocavano a basket era stato distrutto, ma non sembra che qualcuno abbia dimostrato un'evidente volontà di rimetterlo a posto.


Nuova frontiera

Lasciamo il centro piuttosto scoraggiati alla ricerca degli spagnoli dell' MPDL. Non troviamo gli spagnoli bensì una schiera di veicoli di targa italiana più o meno sponsorizzati dall'ECHO. Si tratta di Nuova Frontiera, subentrata da pochi giorni agli spagnoli, che hanno lasciato l'area di Knin. Nuova Frontiera ha chiuso il suo vecchio ufficio nei pressi della vecchia scuola e della caserma ed è partita con un nuovo progetto di "emergenza" della durata di tre mesi, finanziato con i fondi ECHO. Il progetto, i cui termini di scadenza sono previsti per settembre, comprende oltre alla tradizionale attività della riabilitazione delle abitazioni nel settore sud, anche la distribuzione di generi alimentari e altri aiuti, che in precedenza era stata di competenza degli spagnoli. Sono 6 i settori di intervento per la distribuzione per un totale di 3200 beneficiari al mese e 80 abitazioni; 2 le aree di intervento per i team medici, in collaborazione con l'HCK, tuttavia non c'è sovrapposizione di competenze tra Nuova Frontiera e HCK. L'area di azione di Nuova Frontiera si estende da Graca-Gorenca fino a Knin.

In quanto progetto per l'"emergenza" i tempi e le modalità dell'azione di Nuova Frontiera hanno gravi limiti: lo scopo primario rimane garantire la sopravvivenza, non la ricostruzione, così gli interventi di riabilitazione delle abitazioni sono marginali. In altre parole le abitazioni che avrebbero bisogno di un intervento radicale, ad esempio la ricostruzione del tetto, non vengono prese in considerazione, la riabilitazione implica interventi più limitati come l'installazione di infissi, porte e finestre, imbiancare pareti, fornire suppellettili...ricorrendo alla manodopera locale. Inoltre i 3200 beneficiari dovranno arrivare a quota 0 entro settembre, attraverso una riduzione immediata del 30% e un successivo taglio del 50% entro agosto. Probabilmente ECHO devierà presto le proprie risorse in Kosovo e non si prevede al momento un progetto di sviluppo per l'area di Knin, progetto che avrebbe bisogno di tempi molto lunghi (1-3 anni contro i 3-6 mesi attuali) e maggiori finanziamenti: dunque l'ultima parola spetterebbe ai donors.

Tuttavia a Knin sarebbero presenti 40 organizzazioni, che coprono tutte le diverse esigenze, tra cui ancora, anche la Croce Rossa Danese.

I dati relativi all'effetto della guerra in Kosovo sul numero dei rientranti sono ancora in fase di elaborazione. E' stata tuttavia constatata una tendenza all'aumento del numero dei rientri ed è probabile un nuovo afflusso. Il rientro non implica comunque una stabilizzazione dei profughi a causa della forte disoccupazione nell'area. L'UNHCR ha competenza primaria in materia, in quanto secondo gli Accordi di Dayton, l'assistenza ai profughi è subordinata al possesso dei documenti attestanti lo status di profugo ed è proprio l'UNHCR a curare l'assistenza giuridica. La collaborazione tra Nuova Frontiera e UNHCR implica che i casi dei refugees e dei remainers non abbiano alcun tipo di assistenza o garanzia. Così proponiamo che ci vengano segnalati quelle situazioni nelle quali Nuova Frontiera non può, per un motivo o per l'altro, intervenire. Non riceviamo precise garanzie, ma un impegno generico a comunicarci tali casi. Noi ci impegniamo a inviare via e-mail un prospetto delle competenze e dei settori di intervento delle nostre attività.


F.

Andiamo a far visita alla famiglia di F. che ci racconta la drammatica vicenda di un suo collega di lavoro, che a causa di un incendio ha perso una bambina, la sua casa e con i suoi familiari tra cui un bambino di 11 mesi, con una grave allergia alimentare, è stato ricoverato in ospedale per le gravi ustioni. Di questo caso si sta occupando l'HCK.


A.

Per finire la nostra prima giornata passiamo a salutare A.. Veniamo così a sapere che per tre mesi D.r non è andato a scuola a causa di un problema di deambulazione forse di natura neurologica. Sembra che tale problema potrebbe avere effetti negativi sulla crescita della gamba colpita e che l'arto possa rimanere più corto. In tal caso D. potrebbe aver bisogno di una scarpa ortopedica o di una protesi. Il suo caso è seguito dall'ARC.




Knin - 8 luglio


Assessore Milanovic

Il giorno seguente, il nostro primo pensiero è avere chiarimenti sulla questione del centro giovani. Andiamo così in comune e incontriamo l'assessore Milanovic. Questi ci conferma che mancano i fogli del catasto relativi alla costruzione in cui dovrebbe avere la propria sede il centro, tuttavia afferma che non si tratta di un caso isolato, a Knin è "normale" che alcuni edifici non risultino nei registri catastali, persino una fabbrica non risulterebbe al catasto...

Egli non ha molte informazioni sul centro, era però convinto che i lavori finissero prima. Vanja e Ivica dovrebbero essere le persone incaricate a seguire i lavori. Milanovic ha espresso grande fiducia nei confronti del nuovo direttore di Suncokret, il quale sembrerebbe una persona seria dai progetti dalle proposte valide e interessanti. L'assessore ci ha inoltre informato della nuova collaborazione tra Suncokret e l'associazione croata "I nostri Bambini" Naša dzjeca. Naša dzjeca, dovrebbe offrire la propria sede a Knin, un locale di 40 m², a Suncokret perché vi svolga le proprie attività nel mese di agosto, quando il centro verrà chiuso per i lavori. Il comune di Knin ha stanziato 8.000 Kn in favore di un campo organizzato da Naša dzjeca nei pressi di Šibenik. Quest'ultima avrebbe avanzato una richiesta perché parte dei fondi stanziati dal governo giapponese in favore del centro giovani vengano dirottati su alcuni progetti comuni Suncokret-Naša dzjeca.

Milanovic ha ribadito il proprio sostegno alla nostra presenza a Knin. Egli ci ha inoltre detto che la situazione a Knin è stazionaria, sebbene in seguito ai bombardamenti il numero degli abitanti sia aumentato. Knin ha 12-13 mila abitanti, esclusi i centri limitrofi, compresi anche questi ultimi il numero sale a 20.000 persone. Ci sono tre asili, a settembre cominceranno i lavori per la costruzione di un nuovo asilo finanziati da un'associazione croato-tedesca. I lavori per la costruzione della nuova scuola sono svolti al 70%.


HCK (Croce Rossa Croata)

Lasciamo l'assessore ed andiamo nella sede della Croce Rossa Croata. Fissiamo un paio di appuntamenti per il giorno successivo per incontrare la signora Ðudaric e Josipa.


UNHCR

Incontriamo N. T. e le parliamo del caso di D.. N. telefona a Romana dell'ARC per presentarle la situazione e fissiamo un altro appuntamento con Romana per il giorno successivo.

A colloquio con Ignazio. Questi è molto irritato per il modo in cui Suncokret ha gestito il centro giovani, e ci dà un'altra versione dei fatti. Il nocciolo del problema non è nelle carte catastali fantasma, ma nella questione della proprietà dell'immobile. Risulta così che, poiché non è mai stato registrato il passaggio di proprietà dell'immobile, la proprietà di quest'ultimo è di un privato, non del comune, quindi il comune avrebbe messo a disposizione del progetto per il centro giovani un immobile di cui non aveva la proprietà. I vertici UNHCR non hanno preso molto bene la cosa e il 30 giugno è ufficialmente terminato il rapporto di collaborazione (ergo i finanziamenti) tra UNHCR e Suncokret. In effetti lo stipendio degli operatori Suncokret rientrava nelle spese di bilancio della sede di Knin dell' UNHCR. Secondo Ignazio il centro sarebbe un mezzo fallimento, solo una ventina di ragazzi lo frequenterebbero, ma mancano totalmente le attività. Ci sono i soldi, ma Suncokret non ha "né struttura né volontà politica". Nonostante ciò ci presenta il rapporto delle attività che Suncokret ha presentato per giustificare i finanziamenti, ed effettivamente è difficile conciliare la desolata impressione lasciataci dal centro giovani e l'efficienza e la professionalità descritta sulla carta.

Ignazio ribadisce la necessità di un'attività a favore dei giovani di Knin: la città non offre ancora nulla in tal senso. Non ha mai sentito parlare di Naša dzjeca.

Per quanto riguarda i rientri dal Kosovo, Ignazio conferma che solo con la carta di rifugiato si ha il diritto a 6 mesi di assistenza, senza un simile documento chi rientra non ha nessuna garanzia. Le persone che stanno rientrando ora vanno a stare da parenti o amici e non hanno la carta dei rifugiati, al momento, però, non esistono statistiche precise.

La nuova casa degli anziani sarebbe pronta, è quella nel boschetto di abeti. Tuttavia è stata giudicata non a norma (tra i vari problemi è stata contestata la scelta del parquet invece del linoleum) e così non è ancora stato effettuato il trasferimento del Terzo piano. E' stato nominato un responsabile della struttura, ma manca il personale.

Ignazio ci segnala il caso di Srb, un centro quasi al confine con la Bosnia Herzegovina, distante circa un'ora da Knin, dove secondo le sue informazioni ci sarebbero dovuti essere 70 ragazzini e poi niente e nessuno: chiuso l'ospedale, inesistenti scuole, elettricità, telefono... Srb sarebbe un centro di raccolta dei nuovi profughi.

La situazione a Knin resta grave sul fronte lavoro e anche sul fronte casa. Ci sono 1.500 richieste per avere una casa, mentre 500 famiglie di Kievo, che potrebbero rientrare nel loro paese, interamente ricostruito, si ostinano a rimanere a Knin e a occuparne le case. Da settembre non ci sarà più assistenza alimentare con la fine del programma ECHO, tuttavia è possibile osservare i segni di una prima stabilizzazione per i profughi arrivati da 2-3 anni (orto-vigna-animali da cortile).


Ospedale

Al nostro arrivo in ospedale siamo accolti dal cordiale saluto del direttore che non manca di ringraziarci per gli aiuti inviati.

Veniamo però a sapere che hanno dovuto pagare 497 Kn di spese di spedizione sul materiale inviato da Firenze (63 colli per 430 kg), anche se non ritengono sia stata una spesa eccessiva e non danno molto peso all'accaduto.

Chiediamo del Dr Kurz, ma ci spiegano che l'iniziativa del dottore è del tutto individuale.

In Croazia c'è una forte crisi nel settore ospedaliero, gli impiegati del settore hanno subito un taglio del 25% sui loro stipendi. All'ospedale hanno bisogno di tutto: dalle lenzuola e federe alle divise e camici del personale ospedaliero, medico e paramedico. All'ospedale di Knin lavorano 20 medici, 138 impiegati (dai cuochi agli infermieri) e ci sono 66 posti letto. E' importante che lenzuola e federe siano bianche.

Per quanto riguarda i macchinari, vanno bene anche di "seconda mano".

Noi prendiamo atto delle esigenze espresse senza però promettere niente.


Srb

Decidiamo di partire per Srb. Appare subito evidente che i collegamenti tra Knin e Srb possono essere molto difficoltosi nel periodo invernale. Srb è un centro desolato e desolante, la ricostruzione o riabilitazione degli edifici è stata minima ed è comunque insufficiente, sono ancora evidenti i segni della guerra. L'atmosfera è pesante e si respira una forte diffidenza.

Non esiste alcun ufficio pubblico ad eccezione del posto di polizia di frontiera, che vanta un parco auto forse eccessivo. Entriamo negli uffici della polizia per avere le prime informazioni. Srb conta 700 abitanti, tutti serbi. Possiamo constatare che al posto di polizia non mancano né luce né linee telefoniche. Un certo Velimor, che abita vicino al bar, sarebbe il rappresentante ufficioso della comunità. Andiamo alla ricerca di questo Velimor, ma non riusciamo a trovarlo.

Le successive informazioni ci vengono da un uomo e una donna che abitano una stanzetta di un'abitazione fatiscente alle porte del paese. Essendo troppo giovani per ricevere la pensione vivono lavorando il loro piccolo orto, hanno alcune galline e anche dei maiali. Essi, come la maggior parte degli abitanti del centro, abitavano prima della guerra a Srb, fuggiti durante la guerra, sono in seguito tornati alle loro vecchie case, trovandole distrutte. La riabilitazione delle abitazioni ubbidisce ad una rigida divisione dei singoli casi in categorie. Sono 5 le categorie previste sulla base della gravità dei danni, ma solo alle prime tre categorie (danni più limitati) sono garantiti gli interventi. Essi erano fuggiti in Voivodina, ma considerano la loro situazione precedente in termini ancora più negativi, essendo costretti a pagare un affitto senza avere un lavoro.

Al momento non ci sono rilevanti movimenti di ritorno. Le zone limitrofe sono minate e gli aiuti alimentari portati dagli spagnoli sono terminati. I bambini non sono più di 4-5, l'estate ce n'è qualcuno di più. La scuola più vicina è a Donji Lapac ma c'è un servizio di scuolabus. Le persone anziane ricevono una pensione e due volte alla settimana si sono dei collegamenti da e per Gracac, l'ospedale più vicino è a circa 30 Km, e al paese non esiste neanche un ambulatorio o un'infermeria. Il pericolo maggiore è costituito dalla presenza di molti serpenti. In paese abita un dottore il quale però non ha i mezzi materiali per esercitare, ma a Srb ci sarebbe la volontà di collaborare con piccoli lavori di ristrutturazione, pulizia e manutenzione alla riabilitazione di un edificio da adibire ad ambulatorio.


Vanja

Tornati da Srb, riusciamo fortunosamente ad incontrare Vanja. Anche lei ci dà la sua versione della questione del centro.

Il nuovo direttore di Suncokret, appena nominato ha voluto prendere in mano la questione dei lavori del centro giovani di Knin e nell'esaminare i documenti relativi al progetto ha scoperto che non erano validi. Tuttavia ogni responsabilità sarebbe da attribuire al comune. Non si conosce l'identità del proprietario dell'immobile, forse il terreno appartiene a diversi fratelli, ma non si sa neppure se l'edificio sia stato costruito dai proprietari o dal comune. Il direttore ha fermato i lavori in attesa dei documenti necessari ed il comune si è incaricato di risolvere al più presto (entro agosto) la questione. Così a settembre si prevede che riprendano i lavori e in 3-4 mesi questi dovrebbero essere ultimati. Entro novembre Vanja prevede che anche il secondo piano possa essere attivato a tutti i livelli. Tuttavia Vanja ribadisce che le attività non saranno interrotte, grazie all'usufrutto del locale offerto da Naša dzjeca. Ai nostri dubbi sull'effettività della presenza di Suncokret al centro giovani, e sull'efficacia delle attività svolte, considerate anche le possibilità logistiche del centro, Vanja risponde con un briciolo di arroganza, vantando l'alta professionalità sua e di Ivica.

Ci presenta quindi il rapporto che avevamo già visionato nell'ufficio di Ignazio. L'attività di Suncokret a Knin si suddivide in tre categorie:

a) psico-sociale;

b) artistico-creativa;

c) clubs.

Per quanto riguarda le attività che rientrano nella categoria a Ivica e Vanja seguono personalmente i workshop di carattere educativo. I ragazzi scelgono liberamente il tema da trattare nei workshop, sono stati trattati temi come i diritti umani, la violenza in famiglia, la povertà... Vanja ci ha parlato con entusiasmo dell'esperienza fatta lo scorso settembre, grazie alla presenza di Global kids, che ha presentato il proprio metodo. Vanja trova il metodo di Global kids congeniale alla propria preparazione psicologica, scopo dei workshop è lo sviluppo individuale e delle dinamiche del gruppo. Attraverso il gioco si cerca di inculcare il metodo non-violento come mezzo di soluzione dei problemi.

Vanja segue inoltre un workshop di sostegno individuale. Durante l'anno scolastico è prevista un'attività di sostegno in collaborazione con la scuola. Tale attività si svolgerebbe al centro e i ragazzi più grandi dovrebbero essere coinvolti nel sostegno a quelli più piccoli.

Per quanto riguarda le attività che rientrano nella categoria b un ragazzo di 18 anni è il responsabile degli artworkshop. A tale proposito è stata fatta specifica richiesta di materiale per disegnare, dipingere...

Nonostante l'attività del centro si rivolga principalmente a ragazzi dai 13 anni in su, i bambini non sono esclusi, per loro l'attività base è di carattere artistico.

Altra attività prevista in questa categoria è il cineforum: i ragazzi scelgono il film, ma la programmazione comprenderebbe anche film di carattere educativo.

Tra le altre attività ci sarebbero la fotografia (ma non ne hanno i mezzi, sebbene ne abbiano fatto domanda), il giornalismo (ma non ci sono strutture sufficienti), la musica (vorrebbero creare una band, ma non hanno ricevuto gli strumenti e i mezzi tecnici richiesti), l'ecologia (ma non è ancora stato creato il gruppo "ecologico")...

Per quanto riguarda le attività che rientrano nella categoria c, il loro scopo è la socializzazione e l'organizzazione del tempo libero, i ragazzi possono guardare la televisione, giocare al computer, ascoltare musica...

Dal 26 luglio al 28 agosto il centro ospiterà dei volontari stranieri, Vanja ci ha tenuto a precisare la severità dei criteri di selezione che Suncokret adotta nella scelta dei volontari. Per questa estate è prevista la presenza di 3 volontari giapponesi, 2 statunitensi e una polacca. Le attività del centro non cambiano, la selezione avviene infatti sulla base della disponibilità dei volontari ad adattarsi al metodo e alla struttura di Suncokret. Tale disponibilità è definita in seguito a colloqui con i singoli volontari. L'organizzazione dell'alloggio è a carico dei volontari.

Su questo punto ci sono state delle incomprensioni e il tono della conversazione si è un po' acceso. Da una parte Vanja ci accusa di non aver alcun programma per le attività che vorremmo svolgere al centro, dall'altra noi ribadiamo il concetto che consideriamo prioritaria la conclusione dei lavori al centro.

Vanja insiste comunque sull'efficienza del centro: il centro giovani esiste e svolge le proprie attività indipendentemente dall'esistenza di ambienti adatti.

Attualmente il centro è frequentato dai ragazzi che vivono nelle vicinanze. Ma Suncokret si è impegnata in una campagna pubblicitaria nelle scuole e alla radio e collabora con le strutture cittadine. In seguito ai benefici effetti della presenza di Global kids ci sono state nuove adesioni.

Vanja è stata piuttosto vaga nel descrivere i rapporti tra Suncokret e l'HCK. Avevamo raccolto le lamentele di alcuni ragazzi (il gruppo di Igor) che si erano sentiti un po' emarginati dalle attività sia di Suncokret che dell'HCK. Ecco la spiegazione di Vanja, da confrontarsi con quella successiva di Josipa.

Secondo Vanja il problema nasce come conseguenze delle nuove adesioni, ci sarebbe stata una frattura tra i "vecchi" e i "nuovi" aderenti al centro. Il campo organizzato all'isola di Brac avrebbe dovuto offrire l'occasione per ricucire i rapporti, ma per limiti di tempo, per il mese di luglio la gestione del campo è affidata all'HCK, Suncokret partirà ad agosto. A tal proposito Suncokret avrebbe voluto coinvolgere anche i volontari stranieri in questa attività, purtroppo non è stato possibile per motivi organizzativi (non sapevano la data esatta dell'arrivo dei volontari stranieri). Ma Vanja ribadisce la volontà di collaborare a tutti i livelli con l'HCK e anche con l'UNHCR, che avrebbe proposto la creazione di una biblioteca in inglese, ma per il momento tale progetto non è realizzabile.

Alle nostre domande sulla "fine" del canestro, Vanja ci spiega candidamente, come i vicini mal tollerassero i ragazzini che giocavano a basket, così qualcuno ha distrutto il canestro...Tuttavia le attività del centro non vogliono limitarsi allo sport (!).

Vanja ha comunque chiesto, oltre al già ricordato materiale per le attività artistiche, che le venga presentato un nostro programma di azione ben definito.


B. e famiglia

La situazione non è cambiata: nessuno dei due lavora e ricevono un sussidio di 900 Kn (meno di 300.000 lire). Devono ricevere ancora due mesi di stipendio arretrati per il vecchio lavoro e pagare 10.000 Kn di elettricità. Benina ci ha detto che ora N. riceve 1.100 Kn di sussidio. Prima di andare le lasciamo 400 Kn.



Knin - 9 luglio


HCK- Ljilja Ðudaric

La cara signora Ðudaric ci è sembrata una persona molto seria, efficiente e professionale, ma soprattutto motivata. Non averla trovata in ufficio il mattino precedente poteva considerarsi un buon biglietto da visita: la signora Ðudaric lavora realmente "sul terreno". Ci ha preparato una lista dei casi più gravi da lei seguiti, completi di breve scheda e fotografia. La signora segue anziani e malati, ma segue diverse situazioni che prescindono dalle sue competenze ufficiali. Segue anche N., la aiuta, porta del cibo per i bambini e la accompagna in ospedale quando è necessario. Voleva anche portare M. all'isola di Brac, ma . non ha voluto. Conosce la famiglia J., ma non conosce l'apparecchio in questione. Segue casi sociali diversi da quelli seguiti dal comune, ma collabora con quest'ultimo. Ci ha poi brevemente illustrato qualche caso:

- H. M. è un 23 enne che soffre di disturbi post-traumatici, essendo bosniaco non ha assistenza sanitaria, ma ha bisogno di un medicinale il Rispolet (forse commercializzato come Risperdal nell'UE) che costa in Croazia 1.000 Kn ed ogni confezione basta per 20-30 gg. (3 volte al giorno). La Ðudaric si è preoccupata di fornirci un foglietto illustrativo del medicinale.

- L'invalido a cui aveva accennato nel suo fax non ha entrambe le gambe. Le protesi che porta attualmente sono vecchie e rovinate: è necessario cambiarle.

- L'HCK segue la famiglia vittima dell'incendio di cui ci aveva parlato Franjo. Il bambino di 11 mesi ha una forte allergia alimentare e può mangiare solo prodotti a base di soia.

Le richieste prioritarie della Ðudaric riguardano vestiti per bambini di 3-4 anni, omogeneizzati, cereali, pappe, lenzuola, biancheria intima, materiale igienico sanitario per bambini ed adulti. Inoltre qualsiasi cosa indicata sulla lista andrà bene.

Per quanto riguarda l'apparecchio acustico, non è più necessario.

A. J..

Abbiamo anche incontrato brevemente la signora J., che ci ha confermato di essere seguita sporadicamente dall' HCK e da altre associazioni. Per quanto riguarda l'apparecchio richiesto, pare che le sia stato suggerito dal proprio medico e che costi 1.000 DM.


Terzo piano dell'ospedale

Visita veloce: distribuzione di sigarette e qualche sorriso.


Dejan

Abbiamo accompagnato Romana dell'ARC da Dejan. Romana ha preso tutti i dati di Dejan. Forse è possibile ottenere che l'assicurazione sanitaria del ragazzo copra, almeno in parte, i costi per la nuova protesi.


HCK - Josipa

Nuovo capitolo, e ultimo per il momento, della saga Suncokret-Centro giovani. Vanja, qualche giorno prima del fatidico 30 giugno (data in cui, almeno secondo quanto detto da Ignazio sarebbe finito il rapporto Suncokret-UNHCR) si è presentata da Josipa, offrendole una collaborazione Suncokret-HCK. Josipa ha quindi presentato a Vanja il programma HCK per la prossima estate. In seguito, anche Boris dell'UNHCR avrebbe espresso a Josipa la propria volontà di collaborare con l'HCK, e nell'occasione, comunica a Josipa che tra le condizione del sostegno accordato dall'UNHCR a Suncokret figura appunto la collaborazione tra quest'ultima e l'HCK. Ma le incomprensioni tra Suncokret e l'HCK avrebbero altri piccoli antecedenti.

Secondo Josipa, Suncokret non può vantare collaboratori affidabili, l'attività è limitata ai giochi e non vi sarebbe niente altro all'attivo. Le uniche realizzazioni di Suncokret sono quelle rese possibili dalla collaborazione con l'HCK. Ad esempio, quando inaugurarono la seconda fase dei lavori presso la sede del centro giovani, Vanja si è rivolta a Josipa chiedendole di partecipare ad una festa, nel corso della quale sarebbe emerso come "fisicamente" non fosse presente nessuno di Suncokret. Ancora, quando Vanja propose di girare un video che illustrasse le attività del centro giovani, risultò come le attività da riprendere non fossero quelle di Suncokret, ma dell'HCK. Con l'arrivo di Global Kids, inoltre, Suncokret avrebbe rotto la collaborazione con l'HCK.

Ci risulta quindi chiaro che esiste non poca tensione tra le due organizzazioni, e secondo Josipa a Knin non ci sarebbe molta disponibilità a collaborare ancora con il personale di Suncokret. In effetti l'HCK sta cercando una sede nuova per le proprie attività e un referente comunque diverso da Suncokret. Attualmente è l'UNHCR il maggiore sponsor dell'HCK. L'UNHCR starebbe infatti collaborando alle ricerche per la nuova sede, in particolare finanzia i lavori di ristrutturazione dell'ex-liceo. Anche il comune si è reso disponibile a trovare loro una sede adeguata.

Il programma delle attività dell'HCK prevede 8 workshop per un bilancio annuale di 40.000 Kn. Abbiamo chiesto e ottenuto che ci venga inviato via fax un prospetto delle loro attività.

Attualmente il loro campo all'isola di Brac, vede impegnati otto adulti con 60 bambini. L'HCK vanta circa 50 volontari, ogni anno una nuova "generazione" di ragazzi si avvicina alle loro attività. A noi erano arrivate notizie di incomprensioni tra il gruppo di Igor e Josipa. Josipa spiega, che nonostante la sua volontà di coinvolgere tutti i ragazzi senza distinzione, quando si è trovata a dover scegliere chi mandare a Brac, ha preferito coloro i quali collaboravano con lei da più tempo. Inoltre è preoccupata per l'uso di droghe e l'abuso di alcol a Knin, ciò la rende piuttosto severa nella scelta dei volontari.

A questo punto, noi proponiamo a Josipa di collaborare con noi nel progetto di "Tutti al mare", attraverso la selezione dei suoi volontari e prospettiamo anche il progetto del campo per i volontari da tenere in Italia a settembre. Josipa ci spiega che al ritorno dal campo dell'isola di Brac, l'HCK terrà una riunione per decidere in merito. Inoltre ci ha rassicurato sul fatto che i ragazzi che negli scorsi anni hanno dimostrato di voler collaborare con noi (gruppo di Igor) verranno sicuramente presi in considerazione. Josipa ci farà avere al più presto i risultati della riunione.


E' così tempo di lasciare Knin...

Sulla via del ritorno ci fermiamo al campeggio, la località è meravigliosa, ma forse non è la più adatta a dei bambini, considerato che quasi la spiaggia non esiste... Fadila ha detto che sarebbe passata dall'orfanotrofio e avrebbe fatto presente i suoi dubbi. Aspettiamo quindi ulteriori notizie.


Il Gruppo


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33° VIAGGIO A KNIN

6 / 10 luglio 1999

SPESE SOSTENUTE


Biglietti treno A/R £. 210.000

Biglietti autobus Ancona £. 7.800

Biglietti nave A/R £. 405.000

Noleggio auto in Croazia £. 228.179

Benzina per auto £. 37.555

Pernottamento dagli Abramovic £. 103.600

Rimborso spese a Fadila £. 181.300

Spesa autostada A/R £. 13.500

Pranzi e cene £. 45.857

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TOTALE £. 1.232.791


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SPESE PER AIUTI (33° viaggio)


Donate alla famiglia di Benina £. 118.200

Donate alla famiglia di Faka £. 181.300

Sigarette per ospedale £. 33.000

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TOTALE £. 332.500


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