Giorgio Abetti: i viaggi
e la scoperta dell'America (1)

Giorgio Abetti (Padova 1882- Firenze 1982) si laurea ed inizia la sua attività di ricerca, come il padre, a Padova sotto la guida di Lorenzoni. Nel 1906-1908 si reca a Berlino ed Heidelberg per approfondire gli studi e collabora all'osservazione dei satelliti di Saturno ed alla misura di parallassi stellari. Ma già dal dal 1905 si era reso conto della necessità di un confronto con la ricerca astronomica statunitense che si stava evolvendo secondo schemi inediti non solo in Italia ma anche in Europa.

In una lettera indirizzata a G. E. Hale , del 28 aprile 1905 scrive:

«Le sarei grato se mi facesse sapere l 'eventuale disponibilità di posti di lavoro in qualche osservatorio astronomico negli Stati Uniti sia per il prossimo anno sia in futuro...il mio desiderio sarebbe quello di poter vedere i meravigliosi progressi fatti dagli astronomi negli Stati Uniti nel campo dell'astrofisica. »

Hale, originale figura di scienziato e di scienziato-manager, era noto in Italia anche per la sua collaborazione con le “Memorie della Società italiana degli Spettroscopisti” che, a partire dal 1892, fece conoscere così in Italia i più recenti risultati relativi all' osservazione del sole ed alla strumentazione utilizzata. Nella primavera del 1894 G. Hale aveva visitato, insieme a Tacchini, l ' Osservatorio di Arcetri, aveva incontrato Antonio Abetti e ne aveva riportato un vivido ricordo come testimonia, in una lettera del 18 aprile 1928 , in occasione della sua morte:

«Come ricordo volentieri la prima volta che salii ad Arcetri con lui [Antonio Abetti] e Tacchini. Mi sembra nel 1894. L'osservatorio a quell' epoca non era terminato, ma mi piacque moltissimo il viaggio, e come mi tornano alla mente i bei fiori primaverili e la vista su Firenze che ha significato così tanto per me da allora in poi.»

Giorgio Abetti riesce finalmente a partire per gli Stati Uniti e, dopo essersi recato nell'estate del 1908 a Chicago all'osservatorio di Yerkes, nel gennaio del 1909 giunge a Mount Wilson .

«Non dimenticherò giammai la data dell'11 gennaio, quando, sotto il sole splendente, salimmo, Mr Hale ed io, a cavallo i primi contrafforti della Sierra Madre, diretti a Mt.Wilson per l'erta via mulattiera, la “Old Trail”, come la chiamano, in contrapposto alla “New Trail”, costruita in servizio dell'Osservatorio pel trasporto di materiali e di strumenti.

“Guardai in alto, e vidi le sue spalle
vestite già dei raggi del pianeta
che mena dritto altrui per ogni calle”

diceva Mr.Hale al principio della salita, che ricordava quella del divino poeta. Questo allieta spesso la sua mente geniale e si può immaginare quale effetto facessero su di me quei versi, detti con perfetto accento e precisione, nella nuova terra dalla patria tanto lontana»

[G. Abetti, Ricordi d'America , in “Rivista di Astronomia e Scienze Affini” settembre 1909]

G.Abetti a M.Wilson (1909)G. Abetti si dedica da subito ad approfondire le questioni relative alla costruzione di una torre solare con uno slancio tale che Hale, da Giorgio Abetti chiamato con venerazione “Maestro”, in una lettera del 19 marzo 1909 scriverà ad Antonio Abetti:

«But I wish, above all, to congratulate you on the ability and enthusiasm of your son George, who has become a general favorite here. I feel sure that he will be a great credit to Italian astronomy, and am anxious to do anything in my power to aid him in carrying out his plans.»

«Ma voglio soprattutto congratularmi con te della capacità e dell'entusiasmo di tuo figlio George, che qui è diventato un beniamino di tutti. Sono sicuro che sarà una grande promessa per l'astronomia italiana e sono ansioso di fare qualsiasi cosa in mio potere per aiutarlo a realizzare i suoi progetti»

 

Antonio Abetti e la rinascita
dell'Osservatorio di Arcetri

Giorgio Abetti: i viaggi
e la scoperta dell'America (2)